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Campione di incassi, “Top Gun: Maverick” è il sequel del cult del 1986 diretto da Tony Scott.

Nella seconda metà degli anni ’80, un articolo pubblicato nella rivista “California”, dal titolo “Top Guns”, incentrato sulla figura dei piloti di caccia americani, ispirò il regista Tony Scott per la realizzazione di una pellicola divenuta poi un cult. Uscito in Italia il 18 settembre del 1986, “Top Gun” divenne in breve tempo uno dei maggiori successi dell’epoca. E inoltre consacrò definitivamente il mito di Tom Cruise come uno degli attori più in vista del panorama hollywoodiano. Trentasei anni più tardi, il tenente Pete “Maverick” Mitchell torna sul grande schermo in un sequel, diretto da Joseph Kosinski e sceneggiato da Christopher McQuarrie , Premio Oscar per lo screenplay di una perla come “I soliti sospetti”.

Top Gun: Maverick: Il sequel di un cult in equilibrio tra passato e presente
Tom Cruise nuovamente nei panni di Pete “Maverick” Mitchell

Presentato fuori concorso alla 75esima edizione del Festival di Cannes, “Top Gun: Maverick” si presenta con una storia ambientata a trent’anni di distanza dagli avvenimenti del primo capitolo.

Il capitano Maverick, ancora scosso per la morte del suo migliore amico Goose, viene riassegnato al programma Top Gun. L’ordine è quello di addestrare le nuove reclute della Marina Militare per eseguire una missione top secret che richiederà delle manovre mai tentate prima. Giunto nella base di San Diego, dove dovrà rispondere agli ordini dell’Ammiraglio Beau “Cyclone” Simpson (Jon Hamm), incontrerà Penny (Jennifer Connelly), la figlia dell’ammiraglio con la quale aveva “volato” in passato. E soprattutto, Bradley “Rooster” Bradshaw (Miles Teller), il figlio di Goose ormai divenuto uno dei piloti più promettenti del programma militare americano.

Bradley "Rooster" Bradshaw (Miles Teller)
Miles Teller nei panni di Bradley “Rooster” Bradshaw, il figlio di “Goose” (Anthony Edwards)

Il film si apre con le indimenticabili note di “Top Gun Anthem” e nonostante i numerosi omaggi e richiami alla pellicola di Tony Scott, “Top Gun: Maverick” dimostra ben presto di avere una propria personalità, nonché una trama ben costruita e una storia che si dimostra in grado di appassionare e coinvolgere, nonostante la caratterizzazione di alcuni personaggi risulti troppo superficiale. Ma, soprattutto, riesce a donare una forte maturazione a Maverick, senza però snaturarne l’essenza. Il capitano Mitchell infatti appare in una nuova veste di mentore riflessivo, segnato dalla tragedia che lo ha colpito trent’anni prima. Maverick è sempre un ribelle ma consapevole di non dover più dimostrare di essere il migliore trasgredendo ad ogni regola.

Top Gun: Maverick: Il sequel di un cult in equilibrio tra passato e presente
Penny (Jennifer Connelly) e Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise)

Tuttavia, sebbene il film brilli di luce propria, grazie anche a una sceneggiatura solida e ad una storia ben definita, il paragone con la pellicola di Tony Scott pare inevitabile.

Infatti, se quello del 1986 era il classico film di Hollywood dell’epoca della Guerra Fredda, in cui i sovietici venivano perennemente dipinti come il male da estirpare e il protagonista altri non era che un giovane ribelle convinto che fosse lecito infrangere ogni regola, persino scontrarsi con i propri diretti superiori, pur di dimostrare di essere il migliore “Top Gun: Maverick” mostra un protagonista maturo, più concentrato sulla formazione e la sopravvivenza dei suoi allievi che sulla spavalderia.

Top Gun: Maverick: Il sequel di un cult in equilibrio tra passato e presente
Una scena di “Top Gun: Maverick”. Pete Mitchell prepara i suoi allievi della Top Gun per una missione Top Secret

Invero, Kosinski e McQuarrie hanno intelligentemente deciso di non dare un volto al nemico. Questo viene raffigurato semplicemente come un obiettivo da abbattere senza nome e senza nazionalità, incentrando la trama, oltre che sull’addestramento delle reclute, sul rapporto tra Maverick e Rooster, senza tralasciare l’aspetto spettacolare della storia. Le scene d’azione in volo infatti funzionano altrettanto bene quanto la caratterizzazione dei personaggi e si alternano ai momenti riflessivi e, se vogliamo, drammatici.

Certo, dietro alla trama ben costruita non si cela niente di imprevedibile o di sconvolgente, tuttavia riesce a commuovere e a divertire al tempo stesso senza mai risultare noioso.

Merito anche di un gruppo di attori, capitanati da un Tom Cruise in perfetta forma nonostante sia alle porte dei sessant’anni, in cui spicca un Miles Teller che con quei baffetti neri, un chiaro omaggio a Goose, somiglia incredibilmente a suo padre. Nonostante la trama sia molto coinvolgente, tutto quanto si svolge esattamente come ci si aspetta risultando, a tratti, forse un po’ troppo prevedibile. Una pecca che, ad ogni modo, non sminuisce la qualità della pellicola.Top Gun: Maverick” infatti entra di diritto nella lista dei migliori sequel realizzati a distanza di decenni dal primo film.

Qui, di seguito il Trailer di Top Gun: Maverick

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