Prima di entrare a far parte di una della band più importanti della storia della musica, John Lennon fondò un altro gruppo. Questa è la storia dei Quarrymen, la prima band di John Lennon, Paul McCartney e George Harrison.

1956, Quarry Bank High School di Liverpool. Durante l’ora di ricreazione, George Lee, uno studente poco più che quindicenne, propose a due compagni di scuola di formare una band che suonasse lo skiffle, un genere musicale in voga nell’Inghilterra degli anni ’50 e ’60, molto simile al Rock and Roll, fortemente influenzato dal Jazz, dal Blues e dal Country.
Eric Griffiths, uno dei due compagni di scuola di Lee, ragazzo intelligente, molto portato per le materie scientifiche, aveva da poco scoperto una sfrenata passione per la chitarra e non ebbe alcuna esitazione. Accettò immediatamente la proposta del suo collega di studi.
L’altro componente del terzetto era un ragazzino esile, folgorato dalla musica di Bill Haley e di Elvis, che rispondeva al nome di John Lennon.

Anche John trovò interessante la proposta dell’amico, tuttavia pose una condizione non negoziabile. Sarebbe entrato a far parte del gruppo solo se avesse partecipato anche il suo migliore amico, Pete Shotton. Di comune accordo decisero quindi di affidare a Shotton il ruolo di suonatore di washboard, uno strumento la cui forma richiamava quella di un’asse di legno per lavare i panni, non particolarmente difficile da suonare ma essenziale per lo skiffle.
Nacquero così i Blackjacks, la prima band di John Lennon. Tuttavia prima che il gruppo potesse compiere la sua prima esibizione i componenti si resero conto che il nome non funzionava. Quindi, in onore della scuola che frequentavano, decisero di cambiarlo in The Quarrymen. Curiosità vuole che, anche se l’idea di creare una band fosse stata sua, George Lee non entrò mai a farne parte.
Non ci volle molto perché il gruppo si ampliasse e cominciasse a prendere forma il loro repertorio.
A poche settimane dalla fondazione ufficiale i Quarrymen contavano ben quattro chitarristi, un suonatore di banjo, un batterista (cosa piuttosto insolita per una skiffle band) e un tea chest bass, un contrabbasso rudimentale costruito con una scatola di tè metallica, una corda e un manico di scopa, ed eseguivano principalmente brani di Lonnie Donegan, un cantante scozzese per quale John Lennon andava pazzo.
E così, dopo aver scelto il repertorio e aver passato giornate intere a provare, finalmente i Quarrymen, guidati da un esilarante John Lennon, nell’autunno del 1956 tennero la loro prima esibizione (non ufficiale) alla St. Barnabas Church Hall, che si trova (o si trovava) tra Allerton Road, Smithdown Road e Penny Lane, un nome che i fan dei Beatles ricordano molto bene.
Tuttavia una delle serate cruciali per il futuro della band fu quella del 7 agosto del 1957. I Quarrymen ebbero l’occasione di suonare al “The Cavern”, il leggendario locale jazz di Liverpool da Alan Synter che spesso ospita (ancora oggi) gruppi musicali che eseguono musica skiffle o blues. Ad ogni modo, nonostante l’estrema importanza, la serata fu un vero e proprio disastro. Difatti, all’epoca Lennon aveva sviluppato un grande interesse per il Rock’n Roll e, nonostante il pubblico si aspettasse una skiffle band, il futuro Beatle decise di esibirsi in numeri degni di Elvis o di Chuck Berry che non vennero per niente apprezzati.
Malgrado l’insuccesso della serata, John non aveva alcuna intenzione di demordere. Anche se non se la sentiva di abbandonare definitivamente lo skiffle, voleva che la band si concentrasse sul Rock’n Roll.
I Quarrymen continuarono quindi a suonare per i locali di Liverpool, mescolando i due generi. E dopo essersi classificati secondi al prestigioso “Carroll Levis Discoveries Show”, che si teneva all’Empire Theatre in Lime Street, giunse la fatidica festa del 6 luglio 1957 alla chiesa di St. Peter a Woolton. Quel giorno in cui John Lennon fece la conoscenza di Paul McCartney.

Paul era giunto alla St. Peter per assistere al concerto dei Quarrymen assieme ad un vecchio amico di John che, una volta finito lo spettacolo, colse l’occasione per fare le presentazioni. A Lennon bastarono pochi secondi per rendersi conto che si trovava al cospetto di un piccolo genio. McCartney infatti, pur essendo un mancino naturale, riuscì a suonare perfettamente la chitarra di John che, oltre ad essere uno strumento da destri, era accordata malissimo e aveva due corde inutilizzabili.
Quel giorno John Lennon chiese a Paul McCartney di entrare a far parte dei Quarrymen.

L’intesa tra i due fu immediata, tanto che ben presto cominciarono ad incontrarsi, separatamente dagli altri membri del gruppo, per esercitarsi con la chitarra. Durante tali sessioni i due futuri Beatles cominciarono a discutere della possibilità di scrivere i testi delle loro canzoni e smettere di cantare e suonare i brani delle altre band. Questo fu uno dei cambiamenti più significativi nel cammino che portò alla creazione del gruppo più famoso di sempre.

Lennon giunse al college e, anche se lui e McCartney continuavano a esercitarsi privatamente con la chitarra e a comporre un testo dopo l’altro, i Quarrymen cominciarono a sfaldarsi. Intanto, mentre alcuni dei membri fondatori del gruppo (per un motivo o per l’altro) abbandonarono la band, John iniziò a coltivare l’idea di seguire l’esempio degli esponenti della beat generation americana e omaggiare Liverpool attraverso le loro canzoni, dando ai Quarrymen un’impronta rock e abbandonando lo skiffle. Ma per farlo avevano bisogno di reclutare un nuovo chitarrista, qualcuno che fosse abbastanza bravo da poter eseguire degli assoli.
Fu così che Paul McCartney presentò a John Lennon un suo compagno di scuola, dotato di un eccellente talento musicale nonostante la giovane età, che rispondeva al nome di George Harrison.
Fu l’inizio della fine per i Quarrymen.

Nonostante i miglioramenti apportati dall’arrivo di Paul e George, la band fondata alla Quarry Bank School stava lentamente finendo in un baratro da cui non vi era via d’uscita. E fu proprio John a trascinare il gruppo verso il definitivo declino. Il 1959 infatti fu un anno terribile per Lennon che, a causa di una serie di avvenimenti sgradevoli, accumulò una discreta dose di rabbia mista a depressione che lo portarono sull’orlo dell’alcolismo. Questa nuova condizione di John, che era diventato intrattabile e incapace di esibirsi tanto era ubriaco, fu la causa dell’allontanamento di alcuni membri dei Quarrymen, tra cui Colin Hanton, il batterista del gruppo. Rimasti soli, John Lennon, Paul McCartney e George Harrison erano completamente persi senza un batterista che dettasse il ritmo delle loro canzoni.
Ben presto però si resero conto che i migliori batteristi in circolazione facevano già parte di un gruppo e ingaggiare qualcuno per sostituire Colin era un’impresa pressoché impossibile. I tre musicisti decisero quindi di completare il quartetto assoldando un bassista, e la scelta ricadde su Stuart Sutcliffe.

Sebbene la mancanza di un batterista si facesse sentire, grazie alla nuova formazione i Quarrymen riuscirono a conquistare il plauso del pubblico. Si esibirono principalmente in un locale di West Derby e parteciparono nuovamente allo show di Carroll Levis all’Empire Theatre di Liverpool, dove si presentarono con il nome di Johnny and the Moondogs, rispettando la moda di mettere il nome del leader distaccato dal resto degli altri membri del gruppo.
Tuttavia nessuno dei componenti era convinto che quello fosse il nome giusto per la band. Così Sutcliffe propose di cambiarlo con qualcosa che mettesse in risalto la loro collettività, come i Crickets di cui faceva parte Buddy Holly.
Così, scelsero proprio il nome originario che Holly aveva originariamente pensato per la propria band: “The Beetles”.
Tale appellativo però non soddisfaceva appieno i ragazzi, desiderosi di creare un gioco di parole che richiamasse sia i poeti della beat generation sia la musica beat, senza però perdere quella vena di ironia che li contraddistingueva. Dopo aver scartato nomi come “Beatals” e “Silver Beetles”, trovarono infine il gioco di parole perfetto per esprimere il loro stile musicale.
John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Stuart Sutcliffe diedero quindi vita alla prima formazione dei “The Beatles”.
Tutto il resto, come si suol dire, è storia…
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Cresciuto a pane e cinema, scrive i suoi articoli scegliendo parole a caso lanciando una moneta. Il suo più grande sogno è quello di gustarsi un hamburger al Big Kahuna Burger, farsi tagliare la barba da Sweeney Todd per poi godersi un tranquillo soggiorno all’Overlook Hotel. Gli piace fare a pugni, sfondare le vetrate, mangiare lampadine e sfidare i pescecani, e adora andare a spasso con Daisy guidando il taxi di Travis Bickle e concludere la giornata dicendo “sono un tantino stanco, credo che tornerò a casa”.