“La caduta della Casa Usher” è uno dei racconti più celebri di Edgar Allan Poe. Pubblicato per la prima volta nel 1839 venne poi incluso nella raccolta “Racconti del grottesco e dell’arabesco”.
Il 19 gennaio 1809 nasceva Edgar Allan Poe, uno dei più grandi scrittori statunitensi di tutti i tempi, considerato il padre della letteratura dell’orrore. I germi di questo tipo di narrativa vanno riscontrati nel Romanticismo e nell’amore che i romantici nutrivano per il misterioso e il sovrannaturale, sorto come risposta alla razionalità illuminista. Sul finire del Settecento, dunque, in Europa – più in particolare, in Inghilterra – inizia a diffondersi il romanzo gotico. Horace Walpole e Ann Radcliffe sono solo un paio degli autori e autrici più significativi del periodo.
Impossibile poi non citare Mary Shelley che a soli 19 anni, nel 1818, pubblicò “Frankenstein o il Moderno Prometeo”, diventando così la madre della science fiction. Poe, che ha vissuto e studiato durante l’infanzia e la giovinezza proprio in Inghilterra, non è rimasto immune dall’influenza e dal fascino degli autori inglesi. Nella sua scrittura, infatti, possono essere ancora riscontrati elementi gotici, come la presenza di spettri e rumori forti e terrorizzanti, e l’ambientazione in edifici o castelli tetri e diroccati. Ma le sue opere presentano anche tematiche innovative, come la sepoltura prematura, la malattia, la doppia personalità e la furia omicida. È possibile affermare, dunque, che con Poe le tematiche orrorifiche acquistano autonomia al punto da poter cominciare a parlare di una vera e propria letteratura dell’orrore.

La caduta della Casa Usher
Per celebrare il compleanno dell’autore, vediamo più nel dettaglio uno dei suoi racconti più noti che ha ispirato ben 11 adattamenti cinematografici: “La caduta della Casa Usher” (conosciuto anche come “La rovina della Casa Usher” e “Il crollo della Casa Usher”). Il racconto venne pubblicato per la prima volta nel 1839 sul periodico The Graham’s Lady and Gentleman’s Magazine.

Il racconto è narrato in prima persona da un narratore anonimo. Non se ne conoscono infatti nome, età o trascorsi, ma solo il rapporto che ha con il personaggio principale della storia, ovvero Roderick Usher. I due sono infatti amici di lunga data e Roderick, indebolito nello spirito e nel fisico da uno strano male, lo ha invitato per trascorrere del tempo insieme nella dimora della sua famiglia, nella speranza che la sua compagnia possa alleviare la sofferenza.
Non appena il narratore arriva alla casa Usher, Roderick appare estremamente smagrito e pallido. Il padrone di casa mostra una serie di sintomi peculiari come un’estrema sensibilità alla luce, ai sapori forti e agli indumenti di un certo tessuto. Insieme a lui vive la sorella gemella Madeline, anche lei affetta da una malattia terribile che da lì a pochi giorni la condurrà alla morte. Quando il giorno arriva, Roderick chiede all’amico di aiutarlo a seppellire la sorella. Da quel momento in poi, l’uomo scivolerà sempre più nella follia, fino ad uno sconvolgente finale.
Analisi e interpretazioni

La paura e il senso di angoscia e malinconia sono costruiti stilisticamente attraverso la scelta di un lessico specifico. La prima frase del racconto recita: “Durante un giorno triste, cupo, senza suono (dull, dark and soundless day) […], io avevo attraversato solo, a cavallo, un tratto di regione singolarmente desolato (singularly dreary tract of country), finché ero venuto a trovarmi, mentre già si addensavano le ombre della sera, in prossimità della malinconica Casa degli Usher”. Tutti i termini appartengono a sfere semantiche affini, come quella della tristezza, della solitudine o del buio. La casa provoca un “intollerabile abbattimento” solo alla vista, senza suscitare, secondo il narratore, quel sentimento che permette alla mente di godere anche delle “più tetre immagini naturali dello sconsolato o del terribile”.
L’autore sembra fare riferimento al sublime, anche se critici successivi hanno rigettato l’idea secondo cui il lavoro letterario di Poe possedesse tendenze ancora romantiche. Probabilmente l’affermazione di Poe andava proprio nella direzione di un superamento di certi principi. Ma permane comunque il focus sulle emozioni forti, quasi estreme, terrorizzanti, che culminano nella “sepoltura prematura” di Madeline e nella sua successiva ri-apparizione di fronte ai due uomini atterriti.
I personaggi

Come detto in precedenza, il narratore è anonimo e in prima persona. Questo aiuta il processo di immedesimazione del lettore. Questo vive l’esperienza terrificante della storia sia dal di fuori, come osservatore, sia dal di dentro, come partecipante. Per quanto riguarda il personaggio di Roderick, alcuni critici lo hanno associato a Poe stesso, il quale sembrerebbe aver voluto raccontare la sua stessa vita reclusa e la sua supposta follia. Oltre al narratore, il racconto ha solo due altri personaggi, ovvero i gemelli Usher. Ma anche la casa stessa è un personaggio a sé; essa è descritta dal narratore/autore come un essere senziente, con delle finestre simili a “occhiaie vuote”. Un essere inanimato (ma evidentemente non troppo) che ha potere e influisce sulla salute e sulla mente dei suoi abitanti, quasi a tenerli intrappolati dentro di sé, come entità inseparabili.
L’inseparabilità tra casa e persone è data anche dal fatto che il termine “Casa” è da intendersi sia nel senso di abitazione, sia nel senso di casata.
E la casata degli Usher è peculiare, siccome la discendenza si è tramandata sempre e solo “in linea diretta”. Ed è proprio questa mancanza di mescolanze o “rami collaterali” ad aver provocato, col tempo, l’identificazione ultima tra il luogo e la famiglia. L’autore lascia intendere dunque che i membri della famiglia avessero favorito, nel tempo, relazioni incestuose e che gli stessi Roderick e Madeline siano frutto dei continui matrimoni tra consanguinei. La decadenza fisica e psicologica dei due gemelli si riflette sul degrado dell’abitazione, e il loro destino finale porterà ad un crollo della Casa, figurato e letterale.
Nuovi adattamenti

Mike Flanagan, già regista di film come “Oculus”, “Gerald’s Game” e “Doctor Sleep” e delle famose serie “The Haunting”, “Midnight Mass” e “The Midnight Club”, è al lavoro su una miniserie basata sui racconti di Poe e intitolata “The Fall of the House of Usher” (“La caduta della Casa Usher”). Nel cast troviamo Bruce Greenwood nei panni di Roderick e Mary McDonnel in quelli di Madeline, oltre a Carla Gugino, Samantha Sloyan, Kate Siegel e Mark Hamill.
Le riprese di questo nuovo prodotto targato Netflix sono terminate nell’estate 2022 e, secondo Flanagan, si tratta del suo progetto più ambizioso. Secondo le sue parole: “Sarà il progetto con cui mi potrò avvicinare di più al giallo. È folle, colorato, dark, sanguinoso, contorto e divertente, aggressivo e spaventoso, esilarante”. Nonostante il passaggio di Flanagan a Prime Video, “La caduta della Casa degli Usher”fa comunque parte dell’accordo stipulato con Netflix e, anche se non si conosce ancora la data ufficiale di uscita, aspettiamo di vederla al più presto sulla famosa piattaforma di streaming, sperando che Flanagan non deluda neppure questa volta.
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Laureata in lingue, culture e letterature straniere. Amante delle storie mai ascoltate, delle voci silenziate, della decostruzione del passato. Ah, e del cinema, ovviamente; soprattutto horror, soprattutto quando si intreccia ai temi sociali e quando versa molto, molto sangue.