Protagonista del romanzo di Diana Wynne Jones e della pellicola, diretta da Hayao Miyazaki, Howl è uno degli eroi più famosi della letteratura britannica.
Per secoli la letteratura, specialmente quella britannica, ci ha regalato personaggi tanto enigmatici quanto affascinanti. Eroi capaci di stimolare sia la curiosità che la fantasia dei lettori.

Probabilmente il più famoso è Dorian Gray, il giovane rampollo anti-vittoriano creato dalla geniale mente di Oscar Wilde alla fine del XIX secolo.
Bello e dannato (letteralmente), quello dello scrittore irlandese è un personaggio malvagio, ossessionato dall’avvenenza e dal desiderio di rimanere giovane e bello per l’eternità, tanto da stringere un “patto col diavolo” e legare la sua anima, attraverso un sortilegio, ad un quadro (un ritratto) che invecchierà al posto suo e subirà le conseguenze di ogni azione nefanda compiuta dallo scellerato rubacuori londinese.

Qualche anno più tardi, agli inizi del 1900, fu lo scrittore scozzese James Matthew Barrie (meglio noto come J. M. Barrie) a ideare un personaggio criptico come Peter Pan.
Spesso associato all’Angelo della Morte, il protagonista del libro di Barry si distacca molto dalla versione edulcorata del Classico messo in scena dalla Disney nel 1953. Difatti, nelle sue prime apparizioni, il piccolo Peter nelle prime pagine del romanzo ha l’aspetto di un uccellino originario di un’isola immaginaria, denominata Isola degli Uccelli, governata dal Corvo Salomone, inviato in Inghilterra per rispondere alle suppliche di una donna desiderosa di diventare madre. Una volta giunto nella terra britannica, al cospetto della donna che con tanta insistenza lo aveva invocato, il piccolo pennuto si trasforma in un bambino. Tuttavia non rinnegherà la sua natura di uccello coltivando il desiderio di tornare nella sua terra natale.

Tuttavia esiste un personaggio della tradizione letteraria britannica in grado di racchiudere sia l’anima tetra e demoniaca del Dorian Gray di Oscar Wilde sia quella di Peter Pan, l’imperterrito sognatore di Walt Disney che si rifiuta di crescere per mantenere quell’aria da eterno fanciullo spensierato. Nato dalla penna di Diana Wynne Jones e reso celebre dal genio del maestro Hayao Miyazaki, il mago Howl fece il suo ingresso nella scena letteraria nel 1986 nel romanzo che vent’anni più tardi vinse il prestigioso Premio Phoenix.

“Il castello errante di Howl”, il primo racconto di una fortunata trilogia, narra le vicende di colui che inizialmente ci viene presentato come un’entità infernale.
Difatti, esso viene presentato come un mago oscuro che per diletto seduce le vergini del regno britannico per poi rapirle e mangiarne il cuore. Howl è in realtà un personaggio dall’animo nobile che sfrutta la propria magia per aiutare chiunque meriti l’ausilio delle sue doti, come la giovane e avvenente Sophie, intrappolata in una maledizione che la confinerà nel corpo di un’anziana.

Eppure, dietro l’aspetto da ragazzino che ricorda molto il Peter Pan disneyano e l’aria da principe maledetto, si cela un personaggio timoroso, eternamente in fuga dalla sua storica rivale, la Strega delle Terre Desolate, e che, al pari di Dorian Gray, è ossessionato dalla bellezza.
Difatti, anche se in maniera totalmente diversa, proprio come il rampollo di Wilde, Howl ha legato la sua anima ad un Demone del Fuoco di nome Calcifer, il quale, grazie all’ardore che sprigiona attraverso le sue fiamme mantiene vivo e invisibile il Castello Errante che ha reso famoso il mago nelle terre britanniche.

Imprigionato in quella che sembra essere una vita magica ma che invece si rivela essere un elaborato tentativo di nascondersi, quella di Howl è un’esistenza tormentata, che lo costringe a occultare la sua dimora al mondo e a presentarsi con un nome diverso a seconda del luogo in cui sono richiesti i suoi servigi. Il tutto per impedire che la maledizione scagliata contro di lui dalla perfeida e rancorosa Strega delle Terre Desolate si compia. E come Peter Pan, anche il mago britannico (gallese per la precisione), troverà la sua Wendy in Sophie, una donna matura tanto saggia quanto ostinata, colei che farà breccia nel cuore di Howl e riuscirà a farlo crescere in modo da poterlo finalmente amare.
Sarà il rapporto con Sophie a rendere Howl un personaggio tanto simile quanto diverso e, se vogliamo, più maturo rispetto a Peter e Dorian.
Invero, per quanto l’ombroso seduttore di Wilde non riesca a rinunciare (se non sul finale) alla maledizione che lo lega indissolubilmente al suo ritratto e Peter Pan scelga di rimanere sull’Isola che non c’è piuttosto che seguire la sua amata Wendy per vivere ed invecchiare insieme a lei, Howl prenderà delle decisioni totalmente diverse che, oltre a cancellare il tenebroso alone di mistero che lo avvolge, spezzeranno definitivamente il vincolo che lo lega a Calcifer. Difatti, razie anche al prezioso aiuto di Sophie, donna caparbia e cocciuta, il Mago di Diana Wynne Jones dimostrerà tutta la nobiltà del proprio animo divenendo così uno dei migliori eroi romantici della letteratura britannica.
Di seguito, l’edizione del romanzo “Il Castello errante di Howl” pubblicato dalla casa editrice Kappalab.
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Cresciuto a pane e cinema, scrive i suoi articoli scegliendo parole a caso lanciando una moneta. Il suo più grande sogno è quello di gustarsi un hamburger al Big Kahuna Burger, farsi tagliare la barba da Sweeney Todd per poi godersi un tranquillo soggiorno all’Overlook Hotel. Gli piace fare a pugni, sfondare le vetrate, mangiare lampadine e sfidare i pescecani, e adora andare a spasso con Daisy guidando il taxi di Travis Bickle e concludere la giornata dicendo “sono un tantino stanco, credo che tornerò a casa”.