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Nella notte tra il 28 febbraio e il Primo marzo si è tenuta la 78esima cerimonia dei Golden Globes. Una serata del tutto atipica e completamente diversa dalle scorse edizioni, non soltanto per il fatto che tutti i candidati hanno partecipato via streaming, ma anche perché le due presentatrici, le star del “Saturday Night LiveAmy Poehler e Tina Fey, hanno condotto la premiazione da due studi diversi. Difatti, Tina Fey si trovava a New York negli studi della Rainbow Room di Manhattan, mentre la Poehler ha presentato il tutto dal tradizionale Beverly Hilton Hotel di Los Angeles.

Ma addentriamoci in quelle che sono state le premiazioni.

Per prima cosa, ci teniamo a sottolineare la vittoria della nostra Laura Pausini che, assieme a Diane Warren e Niccolò Agliardi, si è aggiudicata il Golden Globe per la Migliore Canzone grazie al brano “Io (See)”, facente parte della colonna de “La vita davanti a ” (qui trovate la nostra recensione). Di seguito troverete la reazione molto sobria che la cantante romagnola ha postato su Twitter (guardatela che ne vale la pena!).

La reazione di Laura Pausini dopo la vittoria del Golden Globe
Ma in generale, la serata non ha visto un vero e proprio vincitore.

Tra i premi assegnati per il Cinema spicca la vittoria per Miglior Film Drammatico e per Miglior Regia di “Nomadland”, vera rivelazione di questa stagione cinematografica (ed è ancora oscura la data di uscita italiana), che dopo il Leone D’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia continua a fare incetta di riconoscimenti. Due Golden Globes anche per il sequel di “Borat”, che si aggiudica il Miglior Film Commedia o Musicale e il Miglior Attore Protagonista in un Film Commedia o Musicale a Sacha Baron Cohen, e per “Soul” che oltre al Miglior Film d’animazione si porta a casa anche la Miglior Colonna Sonora.

La simpatica foto postata da Sacha Baron Cohen

Chi ne esce decisamente sconfitto è David Fincher. Il suo “Mank” (qui trovate la nostra recensione) infatti, pur essendo il film con più nomination (sei candidature in tutto), rimane a bocca asciutta.

Naturalmente non sono mancati i momenti commoventi, legati soprattutto alle vittorie del Miglior Attore e la Migliore Attrice in un film Drammatico. Il primo, giustamente assegnato al compianto Chadwick Boseman (qui trovate la nostra recensione di “Ma Rainey’s Black Bottom”), è stato ritirato dalla moglie, Simone, che tra le lacrime ha dichiarato che “secondo lei suo marito ringrazierebbe Dio, ringrazierebbe i suoi genitori e ringrazierebbe i suoi antenati per la loro guida e i loro sacrifici”, aggiungendo che le vere parole di suo marito purtroppo non le sapremo mai. Il Premio alla Miglior Attrice è stato attribuito invece ad Andra Day, colei che ha impersonato Billie Holiday in “The United States vs Billie Holiday”, uscito negli States il 26 Febbraio, alla sua prima vera esperienza come attrice cinematografica.

Il commovente discorso di Simone Boseman
Per quel che riguarda le Serie TV, non ci sono state grandi sorprese.

The Crown” domina la classifica aggiudicandosi ben quattro premi: Miglior Serie Drammatica, Miglior Attrice Protagonista in una Serie Drammatica (Emma Corrin), Miglior Attore Protagonista in una Serie Drammatica (Josh O’Connor) e Miglior Attrice non Protagonista (Gillian Anderson). Due vittorie anche per “La regina degli scacchi”, come Miglior Miniserie e Miglior Attrice Protagonista in una Miniserie o Film per la TV ad Anya Taylor Joy, e per la serie canadese “Schitt’s Creek”, Miglior Serie Commmedia o Musicale e Miglior Attrice Protagonista in una Serie Commedia o Musicale a Catherine O’Hara (La Mamma di Kevin McCallister, per intenderci)

E non dimentichiamoci dei Premi Speciali.
Il discorso di Norman Lear

Gli Ambassador di quest’anno sono stati Jackson e Satchel Lee, figli del regista di “BlackKklansman”, Spike Lee. Il Carol Burnett Award, ossia il Golden Globe alla carriera televisiva, è stato assegnato al produttore novantanovenne Norman Lear, fondatore della Tandem Production con la quale ha prodotto molte sitcom di successo tra cui “Arcibaldo”, “Sandford and Son”, “Giorno per giorno”, “I Jefferson”, “Good Times” e “Maude”.

Amy Poehler ha invece avuto l’onore di consegnare di persona il Premio Cecil B. DeMille (Golden Globe alla Carriera) all’attrice e attivista Jane Fonda, che ritirando il premio ha pronunciato uno dei discorsi più significativi della storia dei Golden Globes.

Il discorso di Jane Fonda
“Grazie. Grazie a tutti i membri della Hollywood Foreign Press Association, sono commossa di ricevere questo onore.
Siamo una comunità di narratori, vero? E in tempi turbolenti e di crisi come quelli che stiamo vivendo, lo storytelling è sempre stato essenziale. Le storie hanno la capacità di cambiare i nostri cuori e le nostre menti, ci aiutano a vederci a vicenda sotto una nuova luce, a vivere l’empatia. Al netto di tutte la nostra diversità, siamo prima di tutto esseri umani, giusto? Sai, ho visto molta diversità nella mia vita, e a volte ho avuto molte difficoltà a capire le persone che ho incontrato, ma inevitabilmente, se ho un cuore aperto e vado a vedere sotto la superficie, sento una comunanza.
Ecco perché tutti i grandi Maestri come Buddha, Maometto, Gesù, Lao Tzu – ci hanno parlato attraverso le storie, la poesia, le metafore, perché sono forme non lineari di comunicazione, non cerebrali, sono forme dì arte e ci parlano con una frequenza diversa. Sono strumenti capaci di generare una nuova energia in grado di aprirci e penetrare nelle nostre difese in modo da poterci mostrare e sentire ciò che potremmo aver paura di vedere e sentire.
Le Storie, possono davvero cambiare le persone. Ma c’è una storia che abbiamo avuto sempre paura nel nostro settore, di vedere e sentire. La storia che ci svela quali sono le voci rispettiamo e valorizziamo e quali sono quelle che invece escludiamo e che lasciamo troppo spesso fuori dalle stanze in cui vengono prese le decisioni.
Quindi tutti noi, compresi i gruppi che decidono chi viene assunto e chi deve vincere i premi, facciamo uno sforzo per espandere i nostri orizzonti in modo che tutti possano elevarsi storia di tutti abbiano la possibilità di essere visti e ascoltati. Sosteniamo sempre di più le diversità che stanno emergendo. In passato, abbiamo già marciato e combattuto per molte cause ed è il momento di tornare a farlo oggi. D’altronde l’arte è sempre stata non solo al passo con la storia, ma ha aperto nuove strade Quindi, cerchiamo di essere leader, ok? Grazie, grazie mille.”

Di seguito tutti i candidati e i vincitori:

Cinema

Nomadland
Miglior film drammatico

The Father

Mank

Nomadland

Promising Young Woman

Il processo ai Chicago 7

Miglior film commedia-musicale

Borat – Seguito di film cinema
Hamilton
Palm Springs
Music
The Prom (qui trovate la nostra recensione)

Miglior regia

David Fincher – Mank

Regina King – One night in Miami (qui trovate la nostra recensione)
Emerald Ferrell – Promising Young Woman

Aaron Sorkin – Il processo dei Chicago 7

Chloe Zhao – Nomadland

Miglior attore protagonista in un film drammatico

Riz Ahmed – Sound of Metal

Chadwick Boseman – Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins – The Father

Gary Oldman – Mank

Tahar Rahim – The Mauritanian

Miglior attore protagonista in un film commedia-musicale

Sacha Baron Cohen – Borat – Seguito di film cinema
James Corden – The Prom
Lin-Manuel Miranda – Hamilton
Dev Patel – The Personal History of David Copperfield
Andy Samberg – Palm Springs

Miglior attrice protagonista in un film drammatico

Viola Davis- Ma Rainey’s Black Bottom

Vanessa Kirby – Pieces of a Woman

Frances McDormand – Nomadland

Carey Mulligan – Promising Young Woman
Andra Day – The United States vs. Billie Holliday

Miglior attrice protagonista in un film commedia-musicale

Maria Bakalova – Borat – Seguito di film cinema

Michelle Pfeiffer – French Exit

Rosamund Pike – I Care A Lot

Anya Taylor-Joy – Emma

Kate Hudson – Music

Miglior attore non protagonista

Bill Murray – On the Rocks
Sacha Baron Cohen – Il processo ai Chicago 7
Leslie Odom Jr. – One night in Miami
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Jared Leto – The Little Things

Miglior attrice non protagonista

Glenn Close – Elegia americana
Olivia Colman – The Father
Jodie Foster – The Mauritanian
Amanda Seyfried – Mank
Helena Zengel – News of the World

Miglior sceneggiatura

Promising Young Woman
Mank
Il processo ai Chicago 7
The Father
Nomadland

Miglior colonna sonora

Alexandre Desplat – The Midnight Sky
Ludwig Goransson – Tenet
James Newton Howard – News of the World
Trent Reznor, Atticus Ross – Mank
Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste – Soul

Miglior canzone

“Fight for you” – Judas and the Black Messiah
“Hear My Voice” – Il processo ai Chicago 7
“Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé
“Speak Now” – One night in Miami
“Tigress & Tweed” – The United States vs. Billie Holliday

Miglior film d’animazione

The Croods: A New Age
Onward
Over the Moon
Soul
Wolfwalkers

Miglior film in lingua straniera

Another Round – Danimarca
La Llorona- USA/Messico
La vita davanti a sé – Italia

Minari – USA/Corea del Sud
Two of Us – Francia

SERIE TV

The Crown
Miglior serie tv drammatica

The Crown

Lovecraft Country

The Mandalorian

Ozark

Ratched

Miglior serie tv commedia-musicale

Emily in Paris
Ted Lasso
The Flight Attendant
Schitt’s Creek
The Great

Miglior miniserie o film tv

Normal People
La regina degli scacchi
Small Axe
The Undoing
Unorthodox

Miglior attore protagonista in una serie tv drammatica

Josh O’Connor – The Corwn

Jason Bateman – Ozark
Matthew Rhys – Perry Mason
Al Pacino – Hunters

Bob Odenkirk – Better Call Saul

Miglior attore protagonista in una serie tv commedia-musicale

Don Cheadle – Black Monday
Nicholas Hoult – The Great
Eugene Levy – Schitt’s Creek
Jason Sudeikis – Ted Lasso
Ramy Youssef – Ramy

Miglior attrice protagonista in una serie tv drammatica

Olivia Colman – The Crown

Jodie Colmer – Killing Eve

Emma Corrin – The Crown

Laura Linney – Ozark

Sarah Paulson – Ratched

Miglior attrice protagonista in una serie tv commedia-musicale

Lily Collins – Emily in Paris
Kaley Cuoco – The Flight Attendant
Elle Fanning – The Great
Jane Levy – Zoey’s Extraordinary Playlist
Catherine O’Hara – Schitt’s Creek

Miglior attore protagonista in una miniserie o film tv

Bryan Cranston – Your Honor
Ethan Hawke -The Good Lord Bird

Jeff Daniels -The Comey Rule

Hugh Grant – The Undoing

Mark Ruffalo – I Know This Much Is True

Miglior attrice protagonista in una miniserie o film tv

Nicole Kidman – The Undoing
Cate Blanchett – Mrs. America
Daisy Edgar-Jones – Normal People

Shira Haas – Unorthodox
Anya Taylor-Joy – La regina degli scacchi

Miglior attore non protagonista

John Boyega – Small Axe
Brendan Gleeson – The Comey Rule
Dan Levy – Schitt’s Creek
Jim Parsons – Hollywood
Donald Sutherland – The Undoing

Miglior attrice non protagonista


Gillian Anderson – The Crown

Helena Bonham Carter – The Crown
Julia Garner – Ozark
Annie Murphy – Schitt’s Creek
Cynthia Nixon – Ratched