Creata dalla fantasia di Julian Fellowes, già sceneggiatore di “Gosford Park”, “Downton Abbey “è una serie britannica in costume. Andata in onda tra il 2010 e il 2015, è ambientata tra il 1912 e il 1926, durante il regno di re Giorgio V, nella tenuta fittizia di Downton Abbey.

Divenuta ormai un punto di riferimento per molte serie a contenuto storico, Downton è stata per Julian Fellowes una fonte inesauribile di conoscenza. Dopo aver tratto ispirazione dalla tenuta di Pennybont Hall, nel Galles, dove i suoi avi facevano parte dell’organico della servitù, Fellowes fin dai tempi di “Gosford Park”, è rimasto affascinato dal ritratto del rigido sistema di classi in vigore nell’Inghilterra dell’epoca. Difatti, sia “Gosford Park” sia “Downton Abbey“ trovarono come modello di riferimento “Upstairs, Downstairs”, serie britannica in onda durante gli anni ’70. Proprio come “Downton Abbey”, “Upstairs, Downstairs” narrava le vicende di una famiglia nobile e dei loro domestici. E mostrava inoltre i cambiamenti avvenuti nella società durante i primi anni del novecento.
Di seguito vi proponiamo una serie di curiosità legate alla serie TV e alla vera storia che ha ispirato “Downton Abbey”.
1 – La tenuta di Downton, ambientazione principale della serie tv è in realtà Highclere Castle, residenza dell’VIII conte di Carnarvon. Le riprese interne sono state fatte all’interno dell’effettiva dimora di Highclere.
Eccezion fatta per le cucine e il reparto dedicato alla servitù. Poiché nel corso degli anni l’evoluzione tecnologica e la modernità hanno toccato anche Highclere, non era verosimile ambientare una serie tv come “Downton Abbey“, che della storicità ne ha fatto un segno distintivo, in un ambiente non conforme alla verità storica. Così, costruirono un set a parte, dedicato alle riprese della cucina, degli alloggi della servitù, e della stanza ricreativa, oltre che mensa nel borgo londinese di Ealing.



2 – Ma a Highclere non è stata la prima volta che i conti di Carnarvon hanno concesso il permesso di ospitare, sia all’interno della loro dimora che ai limiti della tenuta, un set cinematografico.
Difatti, nel 1999, Stanley Kubrick diresse a Highclere “Eyes Wide Shut” con Tom Cruise e Nicole Kidman.
3 – Prima di scrivere la sceneggiatura di “Downton Abbey”, Julian Fellowes da sempre affascinato dallo stile di vita delle dimore con servitù, mise nero su bianco il copione di “Gosford Park“. Il risultato fu un giallo alla Agatha Christie, presentato al grande pubblico nel 2001. La storia narra di un gruppo di facoltosi, invitati in una nobile dimora per un weekend all’insegna del relax e della caccia. Tutto sembra procedere bene, fino a quando il soggiorno verrà sconvolto da un brutale omicidio.
4 – Prima di apparire in “Downton Abbey” nelle vesti della Contessa di Grantham, Maggie Smith ha recitato anche in “Gosford Park“, nei panni della Contessa di Trentham. Nella stessa pellicola, sono apparsi anche Jeremy Swift (che in Downton Abbey interpreta Septimus Spratt, il maggiordomo della Contessa di Grantham) e Richard E. Grant , nei panni di un membro del personale della servitù.


5 – Per mantenere una certa credibilità storica, la serie si è avvalsa di un consulente storico, Alastair Bruce.
Fin dalla prima stagione, i preziosi accorgimenti di Alastair, sono stati fondamentali per la buona riuscita della serie e per la veridicità dei suoi contenuti. Difatti, oltre che insegnare all’intero cast il portamento necessario in uso all’epoca, mostrò loro alcuni accorgimenti specifici: servire il tè, postura, galateo, dettagli sull’abbigliamento formale e, cosa di fondamentale importanza, i codici comportamentali a quelli linguistici.


6 – L’attendibilità storica, quindi, è uno dei molti pregi per una serie di qualità come Downton Abbey. La cura del dettaglio, difatti, è di notevole importanza. Basti pensare a come la regia e un sapiente uso del montaggio abbiano saputo mostrare al pubblico la disciplina del personale dell’epoca, la differenza gerarchica e il rispetto che la servitù aveva per il maggiordomo.
7 – Durante la seconda stagione di “Downton Abbey”, ambientata durante la prima guerra mondiale, vediamo Isobel Crawley (la madre di Matthew) suggerire a Robert e Cora, gli attuali Lord di Grantham, di aprire la loro dimora come ricovero per gli ufficiali rimasti feriti durante la guerra.
Ebbene, in realtà è successo davvero. Highclere Castle, vero nome della dimora di Downton Abbey, durante il primo conflitto mondiale, diventò, come molte altre dimore all’epoca, un vero e proprio ricovero di guerra. Sotto la supervisione della contessa di Carnarvon, Lady Almina, Highclere divenne un centro per il recupero fisico e psicologico per molti ufficiali. Con uno staff qualificato e, complice le amabili cure coordinate dalla Contessa e la magnificenza della dimora, la permanenza dei pazienti, anche quelli che avevano riportato ferite più gravi, risultava essere sia piacevole che funzionale.



9 – Ma con il tempo la visione della vita stava poco a poco cambiando e con essa, anche gli usi e i costumi. Le donne, infatti, iniziavano ad indossare non solo gonne che facevano intravedere le caviglie (considerate seducenti per l’epoca) ma, sorprendentemente, anche i pantaloni. In una puntata della seconda stagione, vediamo Lady Edith (Laura Carmichael) intenta a guidare un trattore e indossare un paio di pantaloni. I costumisti, che avevano a disposizione un enorme assortimento di vestiti, proposero a Laura di indossare un paio di pantaloni che Meryl Streep aveva nel film “La mia Africa”. Purtroppo avrebbero dovuto adattarli alle sue forme e così Laura è stata “costretta”, a rinunciare a quei pantaloni. La sorpresa più grande è che in seguito Laura si è “dovuta” accontentare di una camicia che la Streep aveva indossato assieme a Robert Redford, sempre sul set del film “La mia Africa”.
10 – Nel corso di tutte e sei le stagioni, Downton Abbey si è resa in qualche modo protagonista di alcune realtà storiche. L’affondamento del Titanic; l’avvento dell’elettricità e del telefono; il grammofono; la lotta al suffragio femminile; la prima guerra mondiale, la crisi economica dovuta alla guerra e il declino dell’aristocrazia; l’omosessualità considerata come un reato punibile con la forca.



11 – Nella serie, oltre alla presenza fissa di una delle più grandi esponenti del cinema britannico, Maggie Smith, interprete dell’audace e sorprendente Lady Violet (la madre del conte) vi fa comparsa anche una stella del cinema Hollywoodiano: Shirley MacLaine. Questa interpreta la controparte americana, Martha Levinson, la madre di Lady Cora (Elizabeth McGovern). Appena arrivata sul set, Shirley si è guardata intorno e sorridendo, ha puntato il dito verso Robert James-Collier (che nella serie interpreta Thomas) ed ha esclamato: “Eccolo lì. Il cattivo!”. L’attore ha poi dichiarato che è stato il suo momento di gloria!
12 – La prima scena di Shirley sul set di Downton è stata assieme a Laura Carmichael (Lady Edith). Abbandonatasi ad un forte momento di sconforto tra le braccia di sua nonna Martha (Shirley), Edith piange sulla sua spalla. Ovviamente Laura era terrorizzata nel dover recitare così a stretto contatto con un’attrice del calibro di Shirley MacLaine!



13 – Durante la partita di Cricket, dove gli abitanti del paese si sfidano sia con i nobili che con il personale domestico di Downton, Robert ha un asso nella manica per poter vincere la partita: Thomas.
Curiosità vuole che l’attore che interpreta Thomas, Robert James-Collier non sa giocare a Cricket. Per questo motivo, è stata usata una controfigura, oltre ad un sapiente uso del montaggio per “coprire” l’azione di Barrow.
14 – Per dirigere la gara automobilistica (nella stagione 6) e semplificare la gestione di assegnazione delle auto, onde evitare di trovarsi a che fare con persone inesperte alla guida delle auto d’epoca, i reparti tecnici della serie decisero di affidarsi ai proprietari delle auto. Le controfigure, inesperte, le avrebbero irrimediabilmente rotte perché diversissime dalle auto moderne. Le auto usate, quindi, sono autentiche auto d’epoca degli anni ’20.
Se non vi ho ancora convinto a guardare questa splendida serie, attualmente presente nel catalogo di Amazon Prime Video, di seguito, vi lascio i primi 10 minuti della prima puntata.
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Penso che la Creatività sia il bene supremo della vita. Nata e cresciuta a Vhs e “Ritorno al futuro”, possiedo un’anima old style! Amo star in solitudine e ascoltare la musica che più mi si addice. Amo il Blues, il Rock’n Roll e le voci di Billie Holiday, Etta James, e Janis Joplin. Adoro il cinema classico dell’età d’oro di Hollywood, gli anni ’80, Battisti e i volti su cui so cogliere ogni emozione. Vivo di ricordi. Costantemente sull’isola che non c’è, non seguo le mode, seguo me stessa.