“Noi non siamo affatto scomparsi… Demoni, vampiri e streghe infatti, si nascondono in bella vista”
Quando si parla di serie TV o film fantasy tratte da libri ci vado sempre un po’ con i piedi di piombo. È raro, infatti, che una serie riesca a cogliere la vera essenza di un libro e a regalare le stesse emozioni, senza contare che, spesso, la storia viene completamente stravolta, cadendo quasi nel trash (un esempio è “The Vampire Diaries”). Tuttavia, devo ammettere che quando ho visto per la prima volta il trailer di “A discovery of witches”, vuoi anche per la bella presenza di Matthew Goode, mi sono emozionata: l’ambientazione moderna, la storia d’amore, la componente storica e misteriosa, l’elemento soprannaturale.
Stiamo parlando della serie di Sky Atlantic “A discovery of witches” uscita a Gennaio 2020, tratta dal romanzo “Il libro della vita e della morte”, primo della trilogia “All Souls” di Debora Harkness.

Piccola sinossi: la serie ci porta nella Londra dei giorni nostri, dove vampiri, streghe e demoni convivono con gli umani, ignari della loro presenza, mescolandosi alla società, vivendo un’esistenza parallela. A Oxford, la brillante ricercatrice e storica dell’alchimia Diana Bishop (Teresa Palmer, “L’apprendista stregone”) viene in possesso, nella Biblioteca Bodleiana, di un antichissimo manoscritto alchemico, vale a dire un volume che sembra contenere i segreti per la distruzione delle diverse razze. La scoperta trascinerà Diana fuori dal suo mondo ordinario. Lei, che ha sempre rifiutato la magia, pur provenendo da una famiglia di potentissime streghe, si ritroverà ad attirare l’attenzione delle altre creature, che da secoli cercano di venire in possesso del libro.
Tra tutti, il subdolo stregone Peter Knox (Owen Teale, “Il Trono di Spade”); lo spietato vampiro Gerberto (Trevor Eve, “Death Comes to Pemberley”); e la perfida strega Satu (Malin Buska), la meno convincente dei tre, almeno nella serie. Diana sarà inoltre costretta a rivivere momenti dolorosi del suo passato, venendo a conoscenza dei veri responsabili della morte dei suoi genitori e a riscoprire i poteri sopiti che sembrano legati alle emozioni che prova. Accanto a lei, l’affascinante e tenebroso Matthew Clairmont (Matthew Goode, “The Crown”, “Downton Abbey”), studioso di genetica nonché vampiro millenario, che rinuncia presto al manoscritto per amore della strega, combattendo contro i pregiudizi della sua stessa razza.

Si o no? Assolutamente sì.
La serie è sicuramente un buon prodotto. Riesce a rendere perfettamente tutto ciò che la Harkness ha scritto su carta. Lotte di potere, ricerca delle proprie origini, un amore proibito e contrastato. Gli ingredienti per una buona riuscita c’erano tutti, ma il rischio era quello di cadere nell’ovvia storia adolescenziale, piatta e senza alcuna profondità. Non è il caso di “A Discovery of Witches”, che riesce nell’impresa di trasporre un libro molto conosciuto dagli amanti dell’urban fantasy.
Il mondo della Harkness, ancora troppo legato ai pregiudizi sociali e alla divisione razziale, dove il solo contatto con il diverso è proibito, perché visto come una minaccia per l’equilibrio esistente, è reso con forza. I personaggi, anche quelli più marginali, sono ben caratterizzati, e sono tutti, più o meno, in grado di reggere il confronto con i personaggi letterari, vuoi anche per un cast di tutto rispetto. Protagoniste indiscusse sono le donne, indipendenti, complesse, che lottano fino alla morte per le proprie famiglie, al cui legame è legata la forza interiore di ognuna di loro.

Le 8 puntate si divorano.
Una dopo l’altra ci ritroviamo ad accompagnare Diana e Matthew nel loro viaggio, facendoci coinvolgere dalla vicenda, dal mistero e da questo amore ritenuto impossibile, entrando in empatia con loro come può accadere solo nelle belle trasposizioni. Certo, molte scene che nel libro avevo adorato vengono tagliate o semplificate, probabilmente per rendere la narrazione più fluida, ma i momenti importanti ci sono tutti. La componente magica viene resa bene, gli effetti speciali non risultano finti, ti fanno quasi credere che la magia esista davvero, una manifestazione delle proprie emozioni, un potere che possediamo tutti.
I due attori protagonisti, Matthew Goode e Teresa Palmer, sembrano fatti per lavorare insieme. Hanno un’alchimia e una complicità che mai risulta forzata, ci danno quasi l’idea di essere davvero attratti l’uno dall’altra, innamorati e complici. Infatti, le scene che condividono ricalcano esattamente la loro storia all’interno del libro. Le emozioni sono palpabili, come se entrambi ce la raccontassero dal loro punto di vista.
Il finale aperto ci lascia con l’assoluta voglia di vedere la seconda stagione.
Cosa succederà? Matthew e Diana riusciranno a salvarsi? Può l’amore vincere le barriere del tempo? E per concludere, quali segreti nasconde il manoscritto alchemico di Ashmole?
Volete un consiglio? Guardate la serie in lingua originale!!! I nostri doppiatori sono bravissimi ma l’accento inglese di Matthew Goode è qualcosa di cui non sapevate di aver bisogno ma di cui non potrete più fare a meno.
In conclusione, serie magica, frizzante, che rende omaggio al libro da cui è tratta. Super consigliata inoltre per gli amanti della storia, dell’urban fantasy e delle grandi storie d’amore che muovono il mondo. Non ve ne pentirete!
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Dal cuore della Ciociaria, mi sono mossa tra Italia e Francia per inseguire il mio amore per l’arte ma non ho ancora trovato il mio posto nel mondo. Probabilmente sono nata nell’epoca sbagliata! Amo viaggiare ed immergermi in luoghi e culture diverse. Scrivo e leggo per necessità perché solo attraverso la fantasia puoi vedere mondi meravigliosi ed essere chiunque tu voglia.